Cos’è un edificio nZEB

Un edificio nZEB ha consumi per riscaldamento e illuminazione vicino allo ZERO.

Soveria Mannelli è un paese montato a 750metri sul livello del mare, zona climatica E ed è caratterizzata da inverni molto freddi.

Giusto per dare un riferimento, riscaldare una piccola scuola montana comporta una spesa annua di gasolio di circa 10 mila euro ed altri 3 mila € per illuminazione dei locali. Quindi avere un edificio con costi di gestione vicini allo zero è un risparmio annuo notevole che supera i 10mila euro annui.

Come fa a consumare ZERO?

Nei paesini di montagna è difficile immaginarsi un edificio che consumi veramente ZERO e con questo articolo si vuole ripercorre in maniera semplificata l’insieme di soluzioni tecniche/impiantistiche che hanno portato al risultato di edificio nZEB.

Gli involucri

Primo STEP progettuale è ridurre il più possibile le dispersioni di calore verso l’esterno.

Se pensiamo all’edificio come una scatola, bisogna fare in modo che le 6 facce della scatola abbiano tutte una buona coibentazione.

Per la scuola materna è previsto:

  • Finestre in PVC triplo vetro, trasmittanza minore di 1;
  • Pareti con il mattone supertermico LECA, trasmittanza minore di 0,3;
  • Pavimento con coibentazione sotto il massetto di 5cm;
  • Copertura con generoso strato di lana di roccia (20 centimetri).

Con questi involucri l’edificio ha un fabbisogno di 17500kWh e con un impianto classico a metano, avrebbe comunque dei costi molto bassi di gestione, circa 2000€ per il riscaldamento all’anno e 1800€ per l’illuminazione.

Ottimizzando involucri la scuola arriverebbe alla classe di efficienza C. Con gli impianti si scalano le successive classi energetiche fino ad arrivare a … C, B, A1, A2, A3, A4 … nZEB.

Gli impianti e il passaggio ad nZEB

La soluzione impiantistica è un po’ complessa, innanzitutto è tutta domotizzata, nel senso che c’è un computer che controlla e gestisce tutto. C’è una pompa di calore (termopompa professionale) ad alta efficienza ARIA/ACQUA.

Non bisogna più pensare al classico impianto elettrico di casa con i classici fili elettrici, tutti i dispositivi e anche i pulsanti a muro sono collegati su una linea BUS ad un dispositivo centrale. (protocollo KONNEX)

La centralizzazione permette poi di fare tutte le regolazioni e le ottimizzazioni che vogliamo:

  • Gestisce la temperatura di ogni stanza;
  • Controlla l’umidità di ogni stanza e anche il carico di CO2;
  • Gestisce le luci e l’illuminazione in ogni locale;
  • Muove le schermature solari;
  • Legge le produzioni dell’impianto fotovoltaico;
  • Ottimizza la pompa di calore.

CONCLUSIONI

La combinazione impiantistica permette di avere un edificio che non ha costi, addirittura l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico permette di abbattere costi del riscaldamento, dell’illuminazione e rimane una quota di energia in più per abbattere gli altri usi di energia elettrica.

I COSTI

La tecnologia utilizzata è ampiamente industrializzata e non ha costi maggiori rispetto alle altre soluzioni impiantistiche ed edili.

Alcune lavorazioni sono anche più economiche, ad esempio i muri esterni con il mattone LECA, risultano più economici rispetto alla classica soluzione di muratura e cappotto esterno.

QUINDI è importante per i tecnici, gli installatori e tutto il comparto delle costruzioni abbandonare le classiche soluzioni ed abbracciare il nuovo mondo delle soluzioni SOSTENIBILI.
La scuola nZEB di Soveria Mannelli rispetto ad  una classica scuola oltre ad abbattere i costi, ha anche un abbattimento di anidride carbonica di circa 10 tonnellate all’anno.

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